Un fisco nuovo, meno pesante su imprese e cittadini e più efficiente nel metodo e nei rapporti con l’amministrazione,
è un obiettivo che deve essere raggiunto quanto prima.
Il nostro sistema fiscale, infatti, è stato disegnato nel 1969, quando siamo andati sulla luna. Ha oltre cinquant’anni di età.
È impensabile ritenere che quello che si pensava 50 anni fa sia ancora attuale. Certi pilastri ovviamente restano, però bisogna sicuramente accendere due driver: il primo è quello della semplificazione, l’altro è lo stimolo alla crescita.
Emanuele Orsini
Vice Presidente Confindustria
ANSA,
giugno 2021

LA RIFORMA DEL FISCO: UNA LEVA PER LA CRESCITA

Nel complesso scenari di riferimento, si sono resi necessari interventi a sostegno della liquidità delle imprese e una generale revisione delle norme fiscali, affiancando esigenze contingenti e azioni di carattere strutturale. La tassazione è un fattore che incide in maniera profonda sul sistema economico, orientando le scelte di investimento e di allocazione delle attività produttive.
Gli accadimenti dirompenti degli ultimi anni hanno reso ancora più stringente l’obiettivo, da sempre perseguito da Confindustria, di contemperare il doveroso contributo alla spesa pubblica con una riduzione della pressione fiscale sui fattori produttivi. Nella stessa direzione, l’attività svolta per il conseguimento di maggiore certezza e affidabilità della regolamentazione in materia fiscale e per la creazione di un contesto di riferimento più semplice per le imprese.
In riferimento al periodo 2021-22 va segnalata innanzitutto l’attività condotta da Confindustria in merito al disegno di legge delega fiscale, progetto di revisione avviato dalle Commissioni Finanze e dalla Commissione interministeriale per la giustizia tributaria. In questo contesto gli ambiti principali dell’attività di Confindustria sono stati quelli della riforma della giustizia tributaria, delle tax expenditures, della riforma organica di tassazione delle imprese, della riduzione del cuneo fiscale e delle semplificazioni fiscali, sui quali sono state veicolate al Governo e all’Amministrazione finanziaria numerose proposte di intervento normativo con relative analisi di impatto.
In occasione dell’audizione parlamentare sulla riforma fiscale, Confindustria ha posto all’attenzione del legislatore alcuni aspetti essenziali. Sul metodo, è stato rilevato il rischio di un eccesso di delega per la vaghezza di alcuni criteri direttivi; in merito alla dotazione finanziaria, alcuni obiettivi di riforma sono valutati ambiziosi rispetto alle risorse disponibili. Le proposte formulate da Confindustria sono volte essenzialmente a: evitare che dalla riforma IRPEF derivino incrementi del prelievo fiscale sui fattori produttivi; individuare un disegno organico di riforma dell’IRES; superare l’IRAP; in generale, prevedere una riforma complessiva, equa e orientata alla crescita e alla semplificazione del sistema.
Nell’iter di emanazione dei provvedimenti adottati durante l’anno, Confindustria ha proposto e ottenuto varie modifiche normative volte a stimolare il recupero dei crediti fiscali e della liquidità propria, fondamentale per la ripartenza. Si tratta della modifica dei termini per l’emissione delle note di variazione sui crediti non riscossi e l’ampliamento del limite annuo delle compensazioni dei crediti tributari. Altre proposte hanno riguardato la semplificazione delle regole di trasmissione dei dati delle operazioni IVA, per evitare la duplicazione dei dati e ridurre i margini di errore per le imprese.
La riforma del sistema fiscale è collegata al DDL delega della riforma fiscale presentato dal Governo il 29 ottobre 2021. Misure specifiche di intervento in materia di fiscalità nazionale e locale sono inserite, altresì, nella Manovra di Bilancio per il 2022, composta dal DL fiscale (DL n. 146/2021) e dalla Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021). Incidono sulla fiscalità delle imprese molti altri provvedimenti adottati nel periodo rendicontato che vanno dal DL Semplificazioni (DL n. 77/2021) all’ultimo DL Energia 2 (DL n. 21/2022). Confindustria ha sostenuto attivamente l’avvio dei lavori per una riforma fiscale organica, fornendo concrete proposte di intervento. Le prime azioni, anticipate con la Legge di Bilancio 2022, si focalizzano su un taglio dell’IRPEF e su un abbattimento dell’IRAP destinato alle sole persone fisiche. In merito alla direzione intrapresa, Confindustria ha rilevato la necessità di interventi più incisivi ed efficienti in termini di riduzione del cuneo contributivo.