SCENARI, RAPPORTI, OSSERVATORI, RICERCHE, FOCUS

INVESTIMENTI E INVESTITORI ESTERI – OSSERVATORIO  

Confindustria è da sempre attenta alle dinamiche geopolitiche che determinano gli equilibri globali. Per questo tra le attività che porta avanti c’è la promozione e l’attrazione degli investimenti esteri.

In una economia sempre più globalizzata e digitale, le multinazionali giocano un ruolo crescente; la peculiarità della loro struttura organizzativa, più o meno complessa, i modelli di corporate e di governance adottati, le dimensioni, sono elementi che impattano sulla capacità di queste forme organizzative di reagire in maniera più tempestiva alle nuove sfide globali. Anche in Italia, il ruolo delle multinazionali ha avuto negli ultimi anni un’attenzione sempre maggiore da parte dei policy maker, in quanto patrimonio e asset strategico per lo sviluppo del sistema Paese.

Osservatorio Imprese Estere
A maggio 2021 nasce l’Osservatorio Imprese Estere, che mira a essere il punto di riferimento a livello nazionale per l’analisi, integrazione e sistematizzazione di dati e conoscenze riguardanti le imprese estere in Italia. In particolare, l’attività dell’Osservatorio è diretta a contribuire all’avanzamento degli studi scientifici nella valutazione dell’impatto della presenza delle imprese estere sul territorio italiano sotto il profilo economico, ambientale e sociale e all’individuazione dei settori economici di maggiore rilevanza per favorire l’attrazione di investimenti nel Paese. Il punto di forza dell’Osservatorio risiede nell’integrazione delle capacità di analisi economica e statistica dei dati dei ricercatori con le soft

information derivanti dagli operatori del mondo delle imprese estere. Il comitato direttivo è composto da membri dell’Advisory Board Investitori Esteri, in cui siedono figure apicali tra le più rilevanti imprese a capitale estero in Italia mentre l’attività di ricerca è guidata dal Comitato Scientifico, che si compone di un gruppo di docenti della Luiss e prestigiosi partner esterni: ISTAT, Banca d’Italia, Scuola IMT Alti Studi Lucca e RepTrack Institute.

Sul sito web www.impreseestere.it, sono disponibili i lavori prodotti dall’Osservatorio, banche dati sulle imprese estere, news ed eventi sui principali temi di ricerca.

  • Primo rapporto annuale dell’Osservatorio: “Le imprese estere e i nuovi paradigmi della competitività”

A marzo 2022 è stato presentato il primo rapporto annuale dell’Osservatorio “Le imprese estere e i nuovi paradigmi della competitività”, frutto di un importante collaborazione tra l’Osservatorio stesso, Istat, la Scuola IMT di Lucca e Banca d’Italia. Si tratta infatti del primo Rapporto che esce in Italia con un focus così ampio e dettagliato, con dati ancora inediti, che fornisce una visione completa del ruolo delle multinazionali estere nell’economia italiana, non solo del loro peso economico, ma anche delle loro strategie, governance, posizionamento all’interno delle global value chains impatto sui territori orientamento all’innovazione e alla sostenibilità.
Emerge con evidenza dai dati presentati nel rapporto che nel decennio 2009/2019 è cresciuta l’importanza delle imprese estere nel sistema produttivo italiano: l’occupazione è passata da 7,0% all’8,7% del totale degli occupati (+ 289 mila addetti, con un incremento del +23,6%). Tale incremento ha attutito la perdita complessiva di addetti (-0,4% pari a circa 176 mila unità) registrata nel decennio. Alla crescita dell’occupazione ha corrisposto una crescita ancora più forte del valore aggiunto e del fatturato generato dalle imprese estere. Il primo è infatti aumentato  di quasi il 70% mentre il fatturato è aumentato del 40,4% nel decennio, un contributo pari a quasi il 30% dell’incremento del valore aggiunto e al 31% dell’incremento del fatturato registrato dalle imprese residenti.

ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI

RAPPORTI DI PREVISIONE CENTRO STUDI  

Il Centro Studi Confindustria presenta due volte l’anno, in primavera e in autunno, rapporti di previsione sull’economia italiana. Con questi viene elaborato lo scenario previsivo per l’economia del Paese nel medio termine, analizzando gli andamenti attesi di PIL, consumi, investimenti, export, lavoro e finanza pubblica. Il rapporto autunnale “Quale economia italiana all’uscita dalla crisi?”, uscito a ottobre 2021, ha analizzato il contesto economico in risalita dalla pandemia da Covid-19. Il ritmo di crescita dell’economia italiana era elevato, migliore delle attese e di quanto registrato in altri grandi paesi europei, nonostante il permanere di alcune incertezze legate all’andamento della pandemia e ai rincari e scarsità di materie prime e semilavorati. Il rapporto primaverile “L’economia italiana alla prova del conflitto in Ucraina” di aprile 2022 ha invece ipotizzato alcuni scenari in seguito all’impatto della guerra sul già difficile contesto economico europeo e italiano. Il conflitto in Ucraina ha infatti complicato lo scenario economico attraverso numerosi canali: le esportazioni, l’approvvigionamento per l’industria, l’accresciuta incertezza, la volatilità sui mercati finanziari, i picchi storici dei prezzi dell’energia e delle altre materie prime

SCENARI INDUSTRIALI CENTRO STUDI

A novembre 2021 il Centro Studi Confindustria ha pubblicato l’undicesimo rapporto della collana Scenari industriali, che ogni anno analizza le caratteristiche strutturali, le strategie e le performance delle imprese italiane e i processi di sviluppo e cambiamento dei sistemi industriali che coinvolgono la manifattura a livello internazionale. Il volume, dal titolo “La manifattura al tempo della pandemia. La ripresa e le sue incognite”, ha delineato le trasformazioni che investono la manifattura mondiale in questi tempi di grande incertezza e come si sta muovendo la manifattura italiana nel nuovo contesto. Alcuni dei temi affrontati riguardano il tramonto del multilateralismo e la maggiore regionalizzazione degli scambi a partire dal 2015, in alcune regioni e in alcuni settori, probabilmente ulteriormente accelerata dalla pandemia; l’incerta evoluzione dei rapporti commerciali tra le principali aree del mondo (Stati Uniti, Europa e Cina i tre grandi hub internazionali), alle prese con accordi commerciali sempre più selettivi (il TCA, il CPTPP e il RCEP), l’aumento delle misure protezionistiche e fenomeni di offshoring e reshoring; la ripresa degli investimenti diretti esteri dopo il crollo nel 2020, di cui hanno beneficiato soprattutto i comparti della salute e della transizione ecologica; il buon andamento nel 2021 della manifattura italiana, che ha recuperato stabilmente i livelli di attività precedenti lo scoppio della pandemia, divenendo uno dei principali motori della crescita industriale nell’Eurozona.

ESPORTARE LA DOLCE VITA 

La collana Esportare la dolce vita, giunta all’undicesima edizione, analizza le eccellenze made in Italy (il bello e ben fatto italiano, BBF) e le sue potenzialità nei mercati internazionali avanzati ed emergenti. Il volume 2021, intitolato “Bello e ben fatto: il potenziale del made in Italy nel panorama internazionale che cambia”, ha analizzato mercati, potenzialità e competitor delle eccellenze italiane nel mondo, alla luce dei profondi cambiamenti in atto dovuti alla pandemia, ai nuovi accordi di commercio globale e all’evoluzione digitale. Il bello e ben fatto (BBF) è una leva fondamentale di competitività per il made in Italy, racchiudendo in sé tutti quei beni che rappresentano l’eccellenza italiana in termini di design, cura nei dettagli, qualità dei materiali e delle lavorazioni. La pandemia ha avuto un effetto dirompente sia sui consumi sia sulla produzione, colpendo più duramente i settori della manifattura legati alla moda. Per favorire la ripresa delle esportazioni, diviene fondamentale intercettare il potenziale dell’export di BBF nel mondo. Di particolare interesse resta l’Asia, dove le prospettive di crescita aumentano con la creazione del Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), il più grande accordo commerciale di libero scambio in vigore al mondo. Inoltre, è fondamentale intercettare le opportunità legate all’evoluzione digitale con il passaggio dall’online all’onlife e l’omnicanalità, che rappresentano le nuove regole d’ingaggio sui mercati internazionali.

RIVISTA DI POLITICA ECONOMICA 

La Rivista di Politica Economica, fondata nel 1911, è una delle più antiche pubblicazioni economiche italiane e nel 2021 ha festeggiato i 110 anni di attività. La Rivista, in uscita a giugno e dicembre di ogni anno, è una monografia su un tema di grande attualità economica ed è liberamente accessibile online sul sito di Confindustria. La monografia di giugno 2021, dal titolo “Sostenibilità ambientale e innovazione. Spillover internazionali, strategie industriali” era dedicato alla sostenibilità ambientale, con le sue politiche ed interconnessioni globali. La prima parte del volume ha analizzato le esternalità internazionali e le interconnessioni tematiche intrinseche al problema del cambiamento climatico e delle politiche relative alla sua gestione; la seconda parte l’innovazione e le strategie industriali poste in essere, a livello nazionale, settoriale e microeconomico, con i riflessi su produttività, performance economiche e competitività valutate anche in chiave ecologica. La monografia di dicembre 2021, dal titolo “La deriva demografica. Popolazione, economia, società” ha analizzato invece alcune delle tendenze demografiche più significative del nostro Paese, anche a confronto con altri partner europei. La prima parte del volume è stata dedicata alla condizione di famiglie, giovani e donne in quello che è stato definito l’“inverno demografico” italiano, mentre la seconda parte è stata dedicata alle conseguenze economiche e sociali della demografia.

CONGIUNTURA FLASH E INDAGINE RAPIDA SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE 

Il Centro Studi Confindustria realizza due uscite congiunturali mensili, che fotografano in breve lo stato dell’economia italiana e internazionale e dell’industria manifatturiera nel nostro Paese. Congiuntura flash è la sintesi mensile sull’andamento dell’economia italiana e internazionale e prevede un focus su di un particolare argomento di attualità. Molti i temi affrontati nell’ultimo anno: la dinamica dei consumi delle famiglie, stretta tra l’incertezza dovuta alla crisi pandemica in corso e l’extra risparmio accumulato nel 2020; i fortissimi aumenti dei prezzi di commodity e materie prime, suddivisi tra rialzi temporanei e permanenti, che impattano sui margini delle imprese italiane; l’andamento del mercato del lavoro, in ripresa dallo shock subito dalle conseguenze della pandemia; il caro-energia, che penalizza

le bollette energetiche pagate da imprese e famiglie italiane a causa dei forti rialzi dei prezzi di gas e petrolio (di cui l’Italia è grande importatore); il balzo dell’inflazione, salita inaspettatamente in tutte le economie avanzate trainata dai prezzi energetici, e le sue conseguenze sulle politiche monetarie di FED e BCE; i possibili aumenti dei tassi di interesse nell’Eurozona, dovuti ai mutati scenari di contesto, e l’impatto che avranno sull’economia italiana e gli spazi di finanza pubblica.

L’Indagine rapida CSC sulla produzione industriale è una indagine mensile presso un panel di aziende associate a Confindustria che permette di conoscere con due mesi di anticipo l’andamento della produzione industriale in Italia.

SCENARIO ENERGETICO E AMBIENTALE CONFINDUSTRIA 2030 

Le politiche climatiche ed energetiche sono centrali per la crescita economica del Paese, esse, infatti, influiscono profondamente sui fattori di competitività delle imprese, ma, al contempo, possono rivelarsi una grande opportunità di investimento e avanzamento tecnologico.

Per sfruttare al meglio le opportunità insite nel cosiddetto “Green Deal Europeo”, che secondo i piani della Commissione UE dovrebbe mobilitare gli investimenti necessari ad innalzare gli obiettivi climatici attualmente previsti al 2030 e raggiungere la neutralità climatica dell’Unione nell’intorno del 2050, Confindustria sta portando avanti con il supporto scientifico di RSE l’analisi degli impatti ambientali, economici e sociali delle nuove ambizioni europee per la lotta ai cambiamenti climatici. Accanto alla presentazione del fabbisogno di investimenti sarà elaborata una stima sia degli effetti sul piano macroeconomico (PIL e VAL) che sul piano socioeconomico (in termini di occupazione).

Parallelamente Confindustria sta portando avanti l’analisi di mappatura delle filiere tecnologiche correlate alla decarbonizzazione che permetterà di evidenziare l’attuale capacità del Paese di intercettare le risorse finanziare in termini di produzione industriale e fornitura di servizi, mostrando al contempo le aree dove sussiste la maggiore necessità di intervento con misure di policy dedicate per trasformare l’obiettivo in punti di PIL.

SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA (RSI) 

Confindustria si propone di diffondere la visione sui temi della sostenibilità e della responsabilità sociale quali fattori di competitività attraverso il Gruppo Tecnico Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI). Questo è impegnato a supportare le imprese nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, declinati nelle loro tre dimensioni: ambientale, sociale ed economica. In particolare, affronta i temi oggetto degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e degli orientamenti e provvedimenti dell’Unione europea. Inoltre con lo studio di dati, informazioni e best practice sui temi della sostenibilità, supporta le imprese associate nelle iniziative riguardanti la responsabilità sociale d’impresa.

Raccontiamoci
Scopo del progetto è valorizzare le expertise sulla RSI, ottimizzando la comunicazione strategica sui temi della sostenibilità, anche attraverso l’approfondimento e il trasferimento a tutto il Sistema Confindustria delle migliori pratiche sui temi più rilevanti della transizione in corso. A questo proposito, è stato organizzato un webinar dedicato alla Divulgazione dell’Agenda 2030 ed è stato elaborato un Documento, il Best Practices Book che raccoglie le best practice delle imprese sulla sostenibilità.

Sostenibilità e Imprese: politiche, processi e comunicazione
Progetto avviato in collaborazione con l’Università La Sapienza per comprendere il modo in cui le imprese stanno rispondendo agli obiettivi di sviluppo sostenibile e attraverso quali canali di comunicazione stanno diffondendo le buone pratiche.
La ricerca ha previsto la somministrazione di una web survey alle imprese associate di Confindustria, attivata da maggio a settembre 2021.

Rapporto periodico della sostenibilità ambientale dell’industria italiana (RSAI)
ISPRA e Confindustria hanno condiviso l’idea di avviare un progetto sperimentale per l’elaborazione di un rapporto che abbia l’obiettivo di offrire alle istituzioni uno strumento valido per monitorare correttamente la transizione ecologica della nostra industria, fotografandone e valorizzandone gli sforzi per la sostenibilità.

Sustainability Manager
Confindustria crede fermamente che per affrontare la transizione ecologica e renderla una grande opportunità di sviluppo e innovazione le competenze svolgano un ruolo centrale.  Proprio per questo, per favorire la nascita della figura professionale del Sustainability Manager, è stato sviluppato, in collaborazione con 4.Manager e Federmanager, un progetto per quantificare e qualificare la domanda di competenze per la sostenibilità da parte delle imprese e strutturare un percorso formativo per le aziende e una proposta normativa alle Istituzioni per promuovere la dotazione di questa figura strategica. Nell’ambito del Progetto, è stata realizzata da parte dell’Osservatorio 4.Manager una survey per individuare le buone pratiche realizzate e rilevare il fabbisogno di competenze manageriali di grandi, medie e piccole imprese.
Inoltre, il progetto intende anche definire il profilo professionale del manager per la sostenibilità. 

Si tratta di una figura: 

  • di alto profilo e con una visione di sistema, con una elevata capacità di sintesi e di unione delle funzioni aziendali;
  • che deve supportare il dialogo tra PMI e grandi imprese all’interno delle filiere e avere determinate declinazioni in termini verticali su Environment, Social e Governance che sono i tre filoni che costituiscono l’acronimo “ESG” della sostenibilità
  • che deve anche misurare e rendicontare le performance di sostenibilità ambientale e sociale, come peraltro già accade nelle società benefit dove è presente la figura del valutatore di impatto/responsabile di impatto.

IL PROGETTO DELOITTE – CONFINDUSTRIA GOAL 13 IMPACT PLATFORM – G13IP 

Il Progetto Goal 13 Impact Platform è un’iniziativa, lanciata nel Regno Unito e sviluppata e realizzata in Italia da Deloitte grazie alla partnership con Confindustria, che mira ad amplificare i progressi in campo climatico del tessuto economico nazionale.  Attualmente è in corso l’attività di stesura del report finale i cui risultati preliminari sono stati presentati in anteprima nell’ambito di Business4Climate, un evento organizzato da Confindustria, Deloitte, il B20 Italy e CBI che si sono tenuti nel corso del 2021.
Il Report G13IP esplora i progressi nella transizione climatica e i principali ostacoli individuati dal tessuto economico nazionale.
Hanno partecipato all’indagine i vertici aziendali di circa 50 primarie società appartenenti al tessuto produttivo nazionale per fotografare lo stato dell’arte rispetto alla transizione climatica del settore privato identificando 6 azioni chiave che tutte le imprese dovrebbero, a vario titolo, considerare e 5 condizioni abilitanti a livello di sistema, approfondendo anche le sfide e le opportunità legate ad ognuna delle aree tematiche, tramite le testimonianze dirette dei leader aziendali coinvolti nell’indagine.

SPORT E IMPRESE. WHAT’S NEXT?

Confindustria ha collaborato all’organizzazione, insieme ad ICE e CONI, del XVIII Forum del Comitato Leonardo nel quale è stato presentato lo studio affidato alla LUISS “Sport e Imprese. What’s Next?”. La ricerca approfondisce le dinamiche della filiera dello sport, con un taglio specifico sull’export, e l’impatto dei grandi eventi sportivi come volano di crescita.
Il comparto sportivo rappresenta infatti un elemento chiave per l’economia italiana, costituendo un punto di forza dell’export, una fonte di innovazione e digitalizzazione e un veicolo di promozione di benessere della popolazione e di sviluppo territoriale. Il Rapporto “Sport e Imprese. What’s Next?” fornisce un esame dettagliato dei benefici materiali e immateriali che il settore dello sport genera per il paese.
L’attività sportiva è sempre stata supportata da un’industria molto dinamica e capace di generare crescita economica e occupazione e di incrementare la competitività internazionale, sia direttamente sia indirettamente, attraverso l’indotto che fornisce beni e servizi ad altri settori a monte e a valle nella catena produttiva. Con lo studio si analizzano gli scenari futuri della filiera dello sport in un’ottica di rilancio, evidenziando il ruolo dei prossimi grandi eventi sportivi che si svolgeranno in Europa per la ripresa del settore, per la promozione del territorio e per la costruzione di nuove relazioni collaborative tra Industria e Sport, all’insegna della sostenibilità e della co-creazione di valore.